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Forse anche tu sei stata indotta a credere, da pubblicità e riviste varie, che un corpo flessibile e una mente quieta siano i prerequisiti per approcciarsi allo Yoga. Può darsi dunque che ti sia tagliata automaticamente fuori da questa pratica di benessere perché ti credi troppo ansiosa, rigida, agitata e via dicendo, perdendo così una grandissima opportunità…

Invece lo Yoga fa anche per te e tu sei già perfetta per praticarlo: maggior flessibilità e serenità sono il risultato della pratica, non le condizioni per accostarsi ad essa. Sono solo due dei cosiddetti effetti secondari o collaterali di questa disciplina dai numerosissimi benefici, il cui fine ultimo è in realtà la realizzazione dell’unità della vita in ogni forma e aspetto, della sua intelligenza e divinità, di cui fai parte anche tu.

E’ perché sperimento quotidianamente la sua efficacia che ho sposato e insegno questa pratica: riceverla per me è stato un grande dono e attraverso la mia esperienza mi offro di accompagnare anche te affinché, se ti risuona, possa esserti di beneficio.

TUTTE PARTIAMO DA DOVE SIAMO

Spesso mi vengono rivolti complimenti che suonano più o meno così: “Sara è così tranquilla, positiva, serena, solo la sua presenza porta gioia e pace”. Oppure apprezzamenti riguardo all’aspetto del mio corpo fisico, nella forma e nel portamento.

Beh, ti svelo un segreto: non sono così tranquilla come sembro e non lo sono mai stata.

Sono stati proprio lo stress, la tensione e il disorientamento a portarmi ad incontrare lo Yoga. Sono le naturali sfide della Vita quotidiana che mi riportano regolarmente sul tappetino per ricontattare il mio centro e da lì poterle meglio incontrare.

Ti dirò di più: molte delle mie amiche insegnanti di yoga sono come me persone molto mentali, che pensano e parlano un sacco e portano dentro una certa irrequietezza, fame di vita, e curiosità.

Mentre queste due ultime caratteristiche ci spingono a esplorare il mondo in lungo e in largo per scoprirne le meraviglie, una mente irrequieta ci impedisce di assaporare l’esperienza, causando il nostro essere a non essere presente, ma sempre proiettato in un altro dove.

Chi si incaglia e affoga nel passato e chi si perde tra le possibilità, i desideri  e i progetti per il futuro, il risultato è lo stesso: non si vive mai, perché l’unico momento che abbiamo è adesso, e se non ci sei, semplicemente non sei.

QUANDO IL CORPO NON E’ CASA

Potrebbe rincuorarti poi sapere che anche la relazione con il mio corpo non è sempre stata quella di amore, apprezzamento e rispetto che coltivo oggi e di cui vedi i risultati.

Fino a quasi 30 anni – quindi non troppo tempo fa- il mio corpo non era quello che volevo vedere riflesso nello specchio. Era sì forte, resiliente, fedele compagno di avventure estreme. Ma anche robusto, pesante, maschile, e soprattutto estraneo: qualcosa da tenere sotto controllo perché non sfugga troppo di mano, con diete, esercizio, e manipolazione dei suoi naturali processi di mestrualità e fertilità.

Ho sempre svolto attività fisica con piacere e sentito il bisogno di movimento, ma una parte di me lo faceva anche con un occhio severo alla bilancia, giudicante del mio aspetto e dei risultati.

Ho sempre creduto nell’importanza dell’alimentazione e cercato di mangiare bene anche se il contenuto di questo bene si è trasformato varie volte negli anni.

Ho controllato la mia fertilità con la pillola anticoncezionale per ben 9 anni, dai 17 ai 26 anni.

Quando ho smesso di assumere la pillola- e ho incontrato lo Yoga- ho lasciato il mio lavoro, il mio paese, il mio compagno, la vita come la conoscevo e mi sono messa alla ricerca di me. Ho seguito le tracce preziose che intuivo emergere nello spazio nuovo che si apriva grazie a questa nuova pratica e sono andata in India per dedicarmi ad essa, e a me stessa.

UN APPROCIO DIVERSO: DALLA CRITICA ALL’AMOREVOLEZZA

Ricordo come fosse ieri un pomeriggio dei tanti trascorsi sulle spiagge più belle del mondo, nei miei 30 anni, quando l’unica cosa che mi importava era la scoperta di me riflessa nel mondo. Mi stavo lavando a una doccia pubblica e un’amica mi commentò con dolcezza e meraviglia: “che bel corpo che hai!

Fu come atterrare su un altro pianeta: la sensazione-allora insolita- di ricevere complimenti da una sorella, e il ritornare con l’attenzione a quel corpo a cui avevo smesso di guardare criticamente da un po’. Ero infatti da mesi via in viaggio “zaino in spalla”, e lo specchio non faceva parte né del mio equipaggiamento né di quello delle stanze asiatiche in cui alloggiavo. Essere una donna bianca era già fonte di attenzioni, vivere in un altra cultura richiedeva adattamento, viaggiare sola significava esserci per me stessa nelle situazioni più inaspettate e il mio focus si era decisamente spostato da come apparivo, a come stavo.

Da mesi dormivo, mangiavo, mi muovevo o stavo a seconda del mio sentire: regole e abitudini erano rimaste a casa e tutto era scelta e possibilità. Non avevo piani a parte sperimentare i luoghi dello Yoga, esplorare la natura selvaggia, e viaggiare il più possibile per vedere come si viveva nel mondo, e considerare come volevo vivere io.

Padrona della vita, di me e della mia libertà, ho preso la responsabilità di ogni mia scelta. Non sempre le scelte che facevo si rivelavano le migliori possibili, però erano solo e completamente mie, e questo mi faceva stare bene e ciò si rifletteva anche nel mio corpo, che stava prendendo una nuova forma: finalmente più mia.

IL CORPO COME ESPRESSIONE DI TE

Nella filosofia Yogica e nelle filosofie orientali, i nostri corpi-fisico, energetico, mentale e spirituale-sono contenuti l’uno nell’altro “a cipolla” e in correlazione. Pertanto il nostro corpo fisico non è una forma statica, ma cambia insieme a come stiamo in ogni aspetto di noi. Ogni malessere psicologico o emotivo si manifesta sempre più concretamente anche nel corpo fisico, ma così fa anche il benessere: un po’ come quando siamo belle perché innamorate-ecco, era iniziato il mio cammino verso l’amore per me stessa!

E’ stato infatti quando ho iniziato a darmi spazio e tempo, ad esplorarmi e conoscermi che ho potuto cominciare a riconoscermi nel mio aspetto che si faceva più amorevole, rispecchiando l’amore che mi davo, e che tutt’oggi evolve e si trasforma con me.

E’ stato quando ho iniziato a occuparmi di accogliere il mio femminile che il mio corpo si è fatto più rotondo, dolce e morbido. Mentre con il dialogo sminuente e concentrato sui difetti e ciò che vedevo brutto, che intrattenevo con me stessa in precedenza, creavo sempre più distanza e disagio tra me e me e maggior frustrazione.

IL TUO CORPO E’ LA TUA CASA: SE NON TE NE CURI, DOVE VIVRAI?

Nello Yoga si dice che il corpo è il tempio dell’anima o più semplicemente, che il corpo è la tua casa e il veicolo per esistere in questo mondo. E’ importante tenerlo sano e resiliente poiché un corpo ammalato impedisce di dedicare attenzione ad altro che al dolore e all’uscita da esso, come ben sai se sei mai stata malata.

Gli esercizi yogici- che noi identifichiamo come Yoga perché hanno preso maggior piede in Occidente– hanno come fine rendere il corpo libero da malattie e afflizioni. L’infinita serie di posizioni o Asana in sanscrito, dalle più semplici alle più contorte, servono in realtà a sciogliere il corpo per renderlo libero si stare seduto eretto a gambe incrociate senza creare fastidio e potersi così dedicare alla pratica della Meditazione.

Solo in un corpo sano e libero da dolori, malattie e afflizioni varie, possiamo volgere le nostre energie e attenzioni alla cura della nostra realizzazione, sia personale che spirituale.

Per questo ho fatto mio lo Yoga come strumento utile per i miei viaggi E per il viaggio della vita: entrambi richiedono di poter contare su di sé, e la pratica dello yoga è stata ciò che mi ha iniziato, sostenuto, e tuttora guida e accompagna il mio personale viaggio di Vita.

UN NUOVO INIZIO: DAL CORPO ALLA PRESA DI CONSAPEVOLEZZA DELLA MENTE

Non sono figlia d’arte, perlomeno non dell’arte dello yoga, ho iniziato a praticare Yoga a 26 anni e insegno da 6.

Ho ricevuto in eredità da mio padre la passione per il corpo fisico e il suo funzionamento, per il movimento e per la vita all’aria aperta, che però sono venuti insieme incapacità di non fare nulla e lasciare andare, di stare ferma e volgere l’attenzione dall’esterno all’interno.

Tutto ciò l’ho trovato nello yoga.

Ho iniziato, come molte, a fare yoga per disperazione, in un periodo della mia vita dove avevo perso completamente il contatto con me stessa- che è uno dei più frequenti effetti collaterali della pillola anticoncezionale riportati.

Arrivavo trafelata, tesa e frustrata. Uscivo ammorbidita, distesa e rincuorata.

Fin dalle prime pratiche mi sono accorta che la mia mente era totalmente fuori controllo: pensavo sempre, senza riposo. Anche quando mi riposavo, la sveglia suonava che stavo pensando e non mi ero riposata affatto, stancandomi ancora di più.

 A yoga imparavo che il pensiero pratico, la mente che progetta, organizza, decide, è solo un aspetto della mente. Un aspetto utilissimo quando si tratta di prendere decisioni ma che poi va quietato per evitare che consumi tutta la nostra energia vitale, che serve per rigenerare il corpo e nutrire lo spirito.

Mi sentivo proprio così: esausta, ingarbugliata sempre a rimuginare gli stessi problemi che più ci pensavo e  più diventavano complicati.

Non c’era spazio per una soluzione un’alternativa, un’offerta da parte della vita: ogni spazio era occupato dai miei pensieri, e l’unica realtà che vedevo e vivevo era quella che la mia mente replicava.

Poi iniziai a frequentare yoga: segui tutta la lezione e alla fine, durante Savasana, ebbi un’esperienza di rilassamento.

Uscire dai miei pensieri mi permise di riconoscere che vi ero immersa fino al collo.

Fu come una boccata d’aria e la riconobbi subito come un’esperienza importante, da coltivare.

UNO SPAZIO OLTRE I PENSIERI DOVE TROVO ME

Cominciai a frequentare le lezioni ogni giorno e crebbe esponenzialmente il mio desiderio di scoprire apprendere e trasmettere questo mondo che mi faceva stare bene.

Lo yoga mi ha insegnato che il mio corpo fisico, le mie emozioni e i miei pensieri, e il mio spirito sono un tutt’uno che io esperisco come IO. Per questo ogni aspetto della mia vita ha un impatto su tutti gli altri, e io ho la massima responsabilità – e quindi libertà di scelta-di come mi sento e di quello che vivo.

Praticando yoga ho occasione di riconoscere e tenere a bada il giudice severo introiettato nella mia esperienza su questa Terra finora, che mi vuole sempre attiva, sempre produttiva, sempre forte e capace e in controllo della situazione.

La peggior capa di me stessa ero proprio io!

Ho imparato a riconoscere che il bisogno di fermarsi e stare è sano tanto quello di avanzare.

Lo spazio di presenza della pratica mi invita e sostiene nello stare con le mie debolezze e difficoltà, con le cose che non so fare, a prendermi cura di me nelle situazioni difficili con gentilezza e a fare il meglio che posso con il corpo che ho, sul tappetino come nella Vita quotidiana.

Nello stato di calma e pace a cui mi conduce, faccio esperienza dell’esistenza di uno spazio, quello universale, la grandiosità della Vita, che ospita realtà incredibilmente varie e originali rispetto alle possibilità limitate che il mio pensiero sa replicare.

E che mentre queste ultime danno la sicurezza del familiare e il senso di controllo, è molto più appagante e prezioso essere meravigliati e far parte integralmente  del flusso della vita riconoscendosi in essa anziché controllarla e pensarla.

Volutamente uso il presente in questo mio racconto, perché la natura della nostra mente è portarci lontane da queste consapevolezze, e anch’io vengo risucchiata in uno spazio di paura, divisione, solitudine e isolamento: l’opposto dello stato di Yoga, che appunto significa unione.

In ogni pratica torniamo a unire corpo e la mente nel Respiro che è Vita, abbiamo la possibilità di ricongiungerci con questa parte più profonda di noi stesse, la nostra Coscienza o sé superiore. Lo Yoga è uno strumento per ricordarci la nostra origine Divina, la sacralità anche nel corpo e in tutto ciò che è manifesto, e sostenerci nel condurre una Vita allineata tanto sul tappetino quanto fuori, nel mondo tra i nostri fratelli e sorelle.

L’esercizio del corpo-Asana, e la consapevolezza del respiro-Pranayama, compongono solo una parte dello Yoga, e abbiamo già detto che conducono alla Meditazione o osservazione dei processi mentali. Poche di noi conoscono invece l’etica dello Yoga, contenuta nei dieci precetti degli Yama e Nyama che ci guidano nello stare al mondo come parte di esso.

Lo Yoga è una risorsa ricchissima e inestimabile per accompagnarsi nel cammino della Vita con senso e significato, e accompagnata nella donna alla consapevolezza mestruale preziosissima per l’equilibrio di ciascuna di noi.

QUESTA ERA LA MIA STORIA: ORA TOCCA A TE SCRIVERE LA TUA!

Questi sono gli insegnamenti che lo Yoga mi ha portato, incontrando la mia situazione particolare, la mia esperienza e il mio bisogno e rispondendovi dinamicamente. La mia pratica evolve con me.

Praticare Yoga farà lo stesso con te: prenderti questo tempo in corpo, mente e spirito ti permetterà di ritrovarti, riconoscerti ed esserci per te stessa, indipendentemente da ciò che accade fuori.

Avrai l’occasione di contattare ogni parte del tuo corpo, e quindi di te, di rimetterti insieme, di fare amicizia e pace ed essere dalla tua parte, e non contro di te, sul cammino della Vita.

Nel silenzio interiore che assaggerai emergeranno i tuoi bisogni, le tue difficoltà, ma anche la tua unicità e il tuo personalissimo cammino verso un maggior benessere e l’espressione di te.

Non hai ancora ben chiaro ancora come sia possibile tutto ciò? Se vuoi sapere di più sul come, sul perché e sul suo funzionamento del sistema yogico puoi leggere il mio prossimo articolo- I benefici della pratica yoga oggi“.

Tutti gli articoli e libri del mondo non possono valere un’ ora della tua pratica: è solo con l’esperienza che puoi sentire ciò che ti sto dicendo. Quindi salutandoti adesso ti ringrazio della tua attenzione e mi auguro di vederti presto sul tappetino

per trasformare le parole in realtà e crescere insieme!